Sanpierota di Abrami
Pubblicato da Max in Barche Nuove · Lunedì 09 Apr 2018
Enrico Galeazzo Questo un articolo apparso su un paio di riviste nautiche...
La genesi
Da diversi anni, prima all’estero ed ora finalmente in Italia, si sta sviluppando l’interesse per forme di navigazione eco compatibili. In parallelo c’è una lodevole tendenza a preservare vecchie imbarcazioni sia restaurandole sia ricostruendole.
In alcuni casi, come quello che vi andiamo ad illustrare, si tratta di rivisitare forme tradizionali adattandole ai nuovi materiali ma conservando le atmosfere che dette forme evocano.
Saremo forse ben lontani dallo charme di una costruzione a fasciame inglese di lancia a vapore, ma il piacere che trasmette il navigare su uno scafo elettro solare – che può anche navigare a vela con attrezzatura al terzo – è unico ed irripetibile.
Nasce così la Sanpierota 2001
La Sanpierota o Sandolo sanpieroto non è dissimile da alcune imbarcazioni da pesca istriane, la più nota è la Batana di Rovigno.
Quindi si tratta di barca non propriamente lagunare. Il nome deriva dalla località di origine "San Pietro in Volta".
Riproporre la Sanpierota in chiave moderna utilizzando la lega leggera per uso navale 5083 modificando soltanto leggermente le forme di poppa per migliorarne le prestazioni a motore è un operazione di recupero di forme tradizionali proprie dei nostri mari che sta particolarmente a cuore del progettista Sergio Abrami, un nome noto ai lettori di queste pagine.
Gli era stata formulata una richiesta per dei piani di costruzione di una imbarcazione da realizzarsi in L.L. con motorizzazione FB di bassa potenza.
Nei colloqui intercorsi con la committenza il progettista è riuscito a convincere che non aveva senso realizzare un simil motoscafo destinato a viaggiare a basse velocità e navigare male.
Prendendo spunto da una barca tradizionale tra i 6 ed i 7 metri con un Bmax non superiore al metro e settanta come il Sandolo sanpieroto è nata questa Sanpierota 2001 in lega leggera di allumino marine grade..
Il fasciame del fondo è il LL da 6 mm, i fianchi, la coperta e le sedute sono in LL da 4 mm.
Lo spigolo del fondo, della cinta e delle panche è un tondo da Ø 30 mm s 4 mm.
Il fondo è nervato e protetto all’esterno con dei semi tubi da Ø 40 mm s 4 mm.
A prua per quasi 1/3 della lunghezza c’è una pratica coperta prendisole che facilita le operazioni di salita a bordo e permette di creare una zona di stivaggio sotto coperta.
Ad estrema prua ed ai lati del pozzetto per il motore FB ci sono 0.35 mc di materiale espanso come riserva di galleggiamento per garantirne l’inaffondabilità.
Il motore FB ( rigorosamente "green" 4T ) dai 2.9 agli 11 Kw quando in uso è sistemato in un pozzetto a poppa. Può essere stivato a bordo nel vano sottocoperta di prua.
Le particolari forme dello scafo permettono di raggiungere buone velocità con minime potenze installate.
Proprio in virtù di queste considerazioni sta nascendo anche una versione elettrica o meglio elettrosolare.
Il tendalino smontabile della versione a motore è il naturale supporto di una batteria di pannelli fotovoltaici montabili e pieghevoli (da 6 a 8 moduli da 30 W del peso di 2.1 kg l’uno).
Una volta smontati, saranno infatti fissati al tendalino con del pratico "velcro", saranno stivabili al sicuro a bordo o sbarcati.
Sono installate a bordo 3 batterie da trazione che alimentano il motore FB elettrico da 0.7 kW a 24 Volts che fornisce una spinta di 20.5 kg.
Il motore elettrico pesa solo 9.7 kg e può essere stivato a bordo o sbarcato di volta in volta.
Stessa facilità di rimessaggio anche per l’attrezzatura velica .
L’albero ed il boma stanno all’interno dello scafo.
L’antennale. leggermente più lungo può essere smontabile e stivato all’interno o usato per sostenere il cagnaro quando si lascia la barca all’ormeggio.
Le prestazioni a vela non sono certo quelle di una deriva da regata, ma alle andature portanti la vela al terzo è divertente e sufficientemente efficace soprattutto quando naviga "alla bona" (con l’antennale sottovento all’albero).
Lo spettacolo di una vela al terzo molto colorata gonfia di vento non passa inosservato.
La navigazione silenziosa.
Come non passerà inosservata la versione elettrosolare: al riparo del sole, sotto un ottocentesco tendalino in cotone écru e verde, nel silenzio più assoluto scivolare spinti "dal sole"
Il pagliolato del pozzetto centrale può essere portato a filo delle panche laterali creando un ampio prendisole.
Sono disponibili anche dei piani per una versione "fai da te" in compensato marino , ma la praticità, la rusticità di una costruzione professionale in L.L. sono fuori discussione.
Se desiderate avere maggiori dettagli di carattere tecnico sulla Sanpierota elettrosolare potete contattare via E-mail sia il progettista Sergio Abrami yachtdesign@sergioabrami.it che il costruttore il Cantiere...
La genesi
Da diversi anni, prima all’estero ed ora finalmente in Italia, si sta sviluppando l’interesse per forme di navigazione eco compatibili. In parallelo c’è una lodevole tendenza a preservare vecchie imbarcazioni sia restaurandole sia ricostruendole.
In alcuni casi, come quello che vi andiamo ad illustrare, si tratta di rivisitare forme tradizionali adattandole ai nuovi materiali ma conservando le atmosfere che dette forme evocano.
Saremo forse ben lontani dallo charme di una costruzione a fasciame inglese di lancia a vapore, ma il piacere che trasmette il navigare su uno scafo elettro solare – che può anche navigare a vela con attrezzatura al terzo – è unico ed irripetibile.
Nasce così la Sanpierota 2001
La Sanpierota o Sandolo sanpieroto non è dissimile da alcune imbarcazioni da pesca istriane, la più nota è la Batana di Rovigno.
Quindi si tratta di barca non propriamente lagunare. Il nome deriva dalla località di origine "San Pietro in Volta".
Riproporre la Sanpierota in chiave moderna utilizzando la lega leggera per uso navale 5083 modificando soltanto leggermente le forme di poppa per migliorarne le prestazioni a motore è un operazione di recupero di forme tradizionali proprie dei nostri mari che sta particolarmente a cuore del progettista Sergio Abrami, un nome noto ai lettori di queste pagine.
Gli era stata formulata una richiesta per dei piani di costruzione di una imbarcazione da realizzarsi in L.L. con motorizzazione FB di bassa potenza.
Nei colloqui intercorsi con la committenza il progettista è riuscito a convincere che non aveva senso realizzare un simil motoscafo destinato a viaggiare a basse velocità e navigare male.
Prendendo spunto da una barca tradizionale tra i 6 ed i 7 metri con un Bmax non superiore al metro e settanta come il Sandolo sanpieroto è nata questa Sanpierota 2001 in lega leggera di allumino marine grade..
Il fasciame del fondo è il LL da 6 mm, i fianchi, la coperta e le sedute sono in LL da 4 mm.
Lo spigolo del fondo, della cinta e delle panche è un tondo da Ø 30 mm s 4 mm.
Il fondo è nervato e protetto all’esterno con dei semi tubi da Ø 40 mm s 4 mm.
A prua per quasi 1/3 della lunghezza c’è una pratica coperta prendisole che facilita le operazioni di salita a bordo e permette di creare una zona di stivaggio sotto coperta.
Ad estrema prua ed ai lati del pozzetto per il motore FB ci sono 0.35 mc di materiale espanso come riserva di galleggiamento per garantirne l’inaffondabilità.
Il motore FB ( rigorosamente "green" 4T ) dai 2.9 agli 11 Kw quando in uso è sistemato in un pozzetto a poppa. Può essere stivato a bordo nel vano sottocoperta di prua.
Le particolari forme dello scafo permettono di raggiungere buone velocità con minime potenze installate.
Proprio in virtù di queste considerazioni sta nascendo anche una versione elettrica o meglio elettrosolare.
Il tendalino smontabile della versione a motore è il naturale supporto di una batteria di pannelli fotovoltaici montabili e pieghevoli (da 6 a 8 moduli da 30 W del peso di 2.1 kg l’uno).
Una volta smontati, saranno infatti fissati al tendalino con del pratico "velcro", saranno stivabili al sicuro a bordo o sbarcati.
Sono installate a bordo 3 batterie da trazione che alimentano il motore FB elettrico da 0.7 kW a 24 Volts che fornisce una spinta di 20.5 kg.
Il motore elettrico pesa solo 9.7 kg e può essere stivato a bordo o sbarcato di volta in volta.
Stessa facilità di rimessaggio anche per l’attrezzatura velica .
L’albero ed il boma stanno all’interno dello scafo.
L’antennale. leggermente più lungo può essere smontabile e stivato all’interno o usato per sostenere il cagnaro quando si lascia la barca all’ormeggio.
Le prestazioni a vela non sono certo quelle di una deriva da regata, ma alle andature portanti la vela al terzo è divertente e sufficientemente efficace soprattutto quando naviga "alla bona" (con l’antennale sottovento all’albero).
Lo spettacolo di una vela al terzo molto colorata gonfia di vento non passa inosservato.
La navigazione silenziosa.
Come non passerà inosservata la versione elettrosolare: al riparo del sole, sotto un ottocentesco tendalino in cotone écru e verde, nel silenzio più assoluto scivolare spinti "dal sole"
Il pagliolato del pozzetto centrale può essere portato a filo delle panche laterali creando un ampio prendisole.
Sono disponibili anche dei piani per una versione "fai da te" in compensato marino , ma la praticità, la rusticità di una costruzione professionale in L.L. sono fuori discussione.
Se desiderate avere maggiori dettagli di carattere tecnico sulla Sanpierota elettrosolare potete contattare via E-mail sia il progettista Sergio Abrami yachtdesign@sergioabrami.it che il costruttore il Cantiere...
Non sono presenti ancora recensioni.